componenti audiofilo

Componenti audio

Sorgenti

Gli audiofili riproducono il suono da diverse sorgenti generalmente elettriche (elettroniche) come dischi in vinilecompact disc (CD), e file digitali in vari formati (audio file format) decompressi mediante sistemi a compressione dati senza perdite, tipo FLACWindows Media Audio 9 Lossless e Apple Lossless (ALAC). Dagli anni ’90 del XX secolo il CD ha assunto il ruolo principale come sorgente sonora, soppiantando il disco in vinile. Non di meno, giradischi e cassette audio sono ancora usate, a dispetto della difficoltà di tenere la riproduzione sonora libera da rumori dati dalla presenza di polvere sui supporti o alterazione nel tempo della registrazione sul supporto stesso.

La frequenza di 44.1 kHz in campionamento di un CD, in teoria, restringe i limiti di informazione riproducibile alla frequenza massima udibile dal genere umano che è di 20 kHz, limite di Nyquist. Esistono formati successivi al CD come il DVD-Audio e il Super Audio Compact Disc (SACD), che portano la frequenza di campionamento a 88.2 kHz o 96 kHz e più.

Il segnale CD audio è codificato a 16 bit. Alcuni standard come i formati HDCD codificano a 20 bit e anche 24 bit. Con più bit aumenta l’intervallo dinamico; 20 bit possono portare a un limite teorico di 120 dB

Lo standard MP3 è un esempio di lossy compression.

 

Amplificatori

Di solito, si parla di amplificatori in elettronica, considerando come segnale una tensione o una corrente: la casistica degli amplificatori elettronici è molto vasta.

Una caratteristica fondamentale degli amplificatori è quella di essere dei componenti attivi, cioè l’energia utilizzata per fornire il guadagno dell’uscita proviene da una sorgente differente dall’ingresso. Hanno quindi bisogno di una alimentazione: viene sfruttata una fonte esterna (in genere di energia, ma non necessariamente) per conferire al segnale in ingresso la maggiore ampiezza necessaria. Se non c’è una fonte di energia esterna, l’aumento della grandezza da amplificare viene ottenuto a spese di qualche altra caratteristica del segnale, e quindi l’apparecchio è un trasformatore e non un amplificatore in senso stretto: per esempio, una leva non può essere considerata un amplificatore.

Gli amplificatori non sono limitati al campo dell’elettronica: anche il servosterzo di un’auto è un esempio di amplificatore di determinati “segnali” in ingresso.

In telecomunicazioni, l’amplificatore è un componente essenziale all’interno di un sistema di telecomunicazioni, ovvero, nei dispositivi di ricetrasmissione, spesso presente sia in trasmissione che in ricezione per far fronte all’eccessiva attenuazione del segnale lungo il canale di comunicazione. Posto in trasmissione anziché in ricezione, ha il vantaggio di amplificare solo il segnale utile e non il rumore introdotto dal canale, aumentando cioè il rapporto segnale/rumore in ricezione. In casi particolari, come le radiocomunicazioni, si ha la necessità di un’amplificazione distribuita anche in ricezione per diminuire il rischio elettromagnetico connesso ad eccessiva potenza in trasmissione. Il loro uso è diffuso ad esempio anche nelle reti di trasporto, cioè nelle comunicazioni cablate su lunghe tratte in fibra otticasotto forma di amplificatori ottici. Spesso, in tali ambiti si parla di amplificatori di booster come quegli amplificatori in uscita dal trasmettitore, di pre-amplificatori come quegli amplificatori in ingresso al ricevitore e di amplificatori di linea come quegli amplificatori utilizzati nella tratta interna o linea di trasmissione.

Diffusori

La cassa di un diffusore è nota come enclosure. Vi sono diverse tipologie di casse, incluso quelle sigillate (sospensione pneumatica), semi aperte (bass-reflex), linea di trasmissione, baffle infinito, e caricate a tromba.

Gli altoparlanti che producono l’onda sonora sono tweetermidrange, e woofer. Le tipologie di altoparlanti sono: dinamici, elettrostatici, plasma, a nastro, planari, ionici, e servo attuati. Gli altoparlanti sono fabbricati con diversi materiali come pasta di cellulosa (carta), polipropilenekevlaralluminiomagnesioberillio, e diamantati per deposizione vaporosa.

La direzione e l’intensità dell’uscita di un diffusore, chiamata dispersione o risposta polare, ha effetto sul suono percepito.[9] Vari metodi sono impiegati per controllare la dispersione. Questi metodi includono tipologie monopolari, bipolari, dipolari, a 360°, a tromba, a guida d’onda, e in linea. Queste tipologie si riferiscono al modo di installazione nella cassa del diffusore.

La posizione dei diffusori nella stanza ha influenza sulla riproduzione del suono. L’emissione acustica dei diffusori è influenzata dalla interazione con le pareti della stanza, in particolare sui bassi mentre i trasduttori per alte frequenze sono direzionali, o a “fascio”.

Cuffie

Le cuffie sono regolarmente usate dagli audiofili. Ve ne sono di tipi particolarmente costosi,[12] ma generalmente sono più economiche delle casse acustiche. Hanno il vantaggio di non richiedere trattame

 

nto acustico della stanza e di non far ascoltare il messaggio sonoro ad altri individui se non all’utilizzatore.