Ricezione ed accessori

Lo strumento di lavoro del radioascoltatore è il ricevitore, un dispositivo commerciale o autocostruito, capace di sintonizzarsi sulle stazioni radio di proprio interesse. Anche una semplice radio a transistor può consentire l’ascolto di emittenti lontane, in particolare in orari serali sulla gamma delle onde medie (MF, da 300 a 3.000 kHz).

Taluni esperti radioascoltatori usufruiscono di ricevitori con buone caratteristiche di sensibilità (capacità di ricevere segnali molto deboli) e di selettività (capacità di isolare un segnale rispetto alle interferenze). Esistono inoltre ricevitori per usi speciali ma il loro impiego è praticamente sconosciuto fra i dilettanti sia per mancanza delle prescritte autorizzazioni di legge per l’ascolto su frequenze extra radioamatoriali, sia per i costi elevatissimi: in tali sporadici casi ci si riferisce al possesso di strumenti per radiomisure civili professionali e militari.

Un secondo elemento assolutamente indispensabile è l’antenna, ovvero una struttura metallica che agisce come intermediario, o trasduttore, tra il campo elettromagnetico generato dal trasmettitore e l’ingresso del ricevitore. L’antenna ricevente usata dal radioascoltatore può essere una semplice antenna telescopica a stilo, incorporata nel ricevitore oppure esterna ad esso, oppure un cavetto in rame isolato, un’asta monolitica metallica o una configurazione più complessa.

Oltre al ricevitore e all’antenna, alcuni radioascoltatori si dotano di accessori atti a migliorare la forza e la qualità del segnale ricevuto. Un primo tipo di accessori lavora solo in radiofrequenza e comprende tutti quei circuiti elettronici attivi o passivi che possono servire per aumentare la sensibilità e la selettività della radio. Un secondo tipo riguarda invece i dispositivi agenti solo sulla audio frequenza.

Il registratore a cassetta o il minidisc sono altri utili accessori perché oltre a consentire il riascolto di segnali particolarmente disturbati servono anche a costituire un archivio delle stazioni ricevute e identificate. Oggi sono sempre più diffusi i sistemi di trattamento del segnale basati su personal computer.

Numerosi programmi amatoriali consentono per esempio di ottimizzare la resa qualitativa del suono registrato o di rallentare o accelerare la riproduzione audio per facilitare il riconoscimento di termini non perfettamente comprensibili. Il computer svolge un ruolo sempre più importante in ogni aspetto del monitoraggio delle frequenze radio fino al punto di rimpiazzare interi stadi di ricezione e decodifica dei segnali prima realizzati con componenti elettronici discreti.

Ricevitori civili e militari

I ricevitori di tipo militare si distinguono da quelli civili in primo luogo perché sono apparati progettati e costruiti in base a specifiche caratteristiche fisiche, meccaniche ed elettriche richieste dalle Forze armate e, in secondo luogo, per le speciali gamme e modalità operative.

Nelle immagini sotto riportate vi figurano alcuni ricevitori militari dismessi dalle Forze armate in quanto tecnicamente superati la cui vendita al pubblico è limitata a ditte di materiale surplus autorizzate dalle stesse amministrazioni militari.

L’espressione sintonia continua indica che la ricezione avviene senza alcuna interruzione fra i due valori indicati.

Identificazione delle stazioni

Una fase importante del radioascolto è quella della chiara identificazione della stazione ascoltata. L’identificazione può avvenire sulla base di un effettivo annuncio da parte del conduttore del programma, grazie a un jingle musicale o cantato, o a un insieme di indizi riferiti al contenuto del programma come per esempio la lingua utilizzata, le località geografiche e i personaggi politici citati, eventi e personaggi sportivi, inni nazionali, spot pubblicitari, segnali orarinumeri telefonici e così via.

Esempio di “registro di stazione” per radioascolto indicato anche col termine log

Cartolina QSL di Radio Mosca (1969)

La ricerca, l’identificazione delle stazioni internazionali in onda corta e il loro ascolto sono facilitati dall’esistenza di repertori (come per esempio il World Radio TV Handbook pubblicato ogni anno a partire dal 1947) che contiene le liste di stazioni attive sulle rispettive frequenze. Altro aiuto proviene da apposite guide (indicate in inglese col termine program schedule o più in breve schedule, di solito preparate, pubblicate e spedite dalla medesima emittente, nelle quali sono riportate gli orari, le frequenze utilizzate e le lingue utilizzate nei programmi.

Il diario personale che i radioascoltatori sono soliti tenere come promemoria della loro attività si chiama “registro di stazione” o log.

I radioascoltatori al pari dei radioamatori, possono scrivere alla stazione ascoltata per ottenere una conferma scritta di ricezione chiamata QSL. La QSL, che il radioascoltatore invia alle emittenti, può essere una comune cartolina illustrata, su un lato della quale devono essere specificati alcuni dettagli tecnici dell’ascolto effettuato, come, per esempio, l’indicazione della data, dell’ora, della frequenza ricevuta e di altri dati tecnici che comprovino il reale ascolto dell’emittente anche sotto il profilo della qualità audio della ricezione. L’emittente radiofonica, alla ricezione di una QSL correttamente compilata, potrebbe, dopo opportuna verifica col proprio palinsesto, rispondere a sua volta con una cartolina oppure con una lettera ufficiale confermante l’avvenuto ascolto.