Tipologia di annulli postali

I bolli di franchigia

Lettera con timbro “Real Servizio” indicante la franchigia nel Regno delle Due Sicilie

Sono bolli che attestano la provenienza da un ente che per vari motivi è esentato dal pagamento delle tasse postali. Tale esenzione fu prevista per vari enti già nel 1875 e proseguì per tutto il ‘900. Allo scopo di individuare eventuali irregolarità, la corrispondenza in franchigia non poteva essere imbucata normalmente ma doveva essere consegnata presso un ufficio postale. Tra i più noti bolli di franchigia vi è quello detto “ovale di esenzione”: di forma ovale in orizzontale e con la dicitura “Regie Poste” nella parte superiore e la denominazione dell’ufficio in quella inferiore.

Annullo di agenzia

Sono annulli usati da uffici postali affidati a gestione privata. Dal 1894 al 1899 vi furono 40 agenzie nelle seguenti città: Milano, Napoli, Roma, Torino, Genova, Firenze, Como e Verona. Dal 1925 tali agenzie vennero estese fino ad essere trasformate in recapiti postali nel 1952, situati presso alberghi, stabilimenti termali ed altri enti pubblici. Generalmente gli annulli usati dalle agenzie riportano nella parte inferiore il nome dell’ente autorizzato.

Il bollo a cassetta

Il bollo a cassetta, anche detto “compostore” è un annullo in dotazione al personale viaggiante delle Ferrovie dello Stato che possono usarlo per apporre un timbro di ricevuta sulla posta consegnata sciolta su un treno. Le prime istruzioni di uso di questo particolare annullo sono contenute nel libretto delle “Istruzioni sul Servizio dei Trasporti Postali ad uso delle Direzioni Provinciali” del 1927 “. Questo regolamento precisa che il trasporto della corrispondenza per via ferroviaria può essere eseguito dall’Amministrazione postale sia con personale proprio che con quello viaggiante delle Ferrovie precisando che di regola il trasporto dei pacchi è affidato al personale ferroviario.

Il personale ferroviario può anche prendere in consegna, in via eccezionale, corrispondenza sciolta diretta ai giornali o corrispondenza “per espresso” purché già provvista di appositi francobolli da annullare con il bollo compostore. Questo particolare timbratura è composta da un rettangolo contenente la lettera “T” per treno, affiancata al numero di treno.

La timbratura meccanica parlante

Nel 1901 venne introdotta nel Regno d’Italia la “timbratura meccanica parlante”. La timbratura meccanica era effettuata da una apposita macchina obliteratrice che consentiva l’annullamento veloce della corrispondenza. Era detta parlante in quanto consentiva di allegare alla normale operazione di annullamento una stampigliatura pubblicitaria di cui la prima fu una bandiera italiana con le iniziali del Re “V.E.III”.

Con l’obliteratrice meccanica l’annullo avviene tramite l’opera di due punzoni: uno tondo detto “guller” e l’altro rettangolare a piastrina. La piastrina è in grado di contenere messaggi diversi da quelli relativi alla spedizione che sono invece contenuti nel guller.

Il primo catalogo italiano di timbri meccanici parlanti è apparso nel 1931 ad opera di Cesare MoschettiCatalogo degli annulli pubblicitari italiani. Tale catalogo non ebbe seguito e rimane tuttora un’opera di riferimento per i collezionisti appassionati.

Annulli di servizio e vidimazione

  • Annulli di servizio

Fin dagli esordi del servizio postali furono approntati degli speciali annulli dedicati alle pratiche di servizio. I più usati sono stati gli annulli “di avviso”, come SconosciutoSconosciuto al portalettereAl mittente, o il più raro Non presente sulla guida Monaci.

  • Annulli per le tasse

Per segnalare la tassazione era solito il portalettere apporre un timbro “T” che nel corso degli anni è cambiato spesso di forma e carattere. I primi, nell’800, avevano il carattere T di una grandezza di circa 2 cm, poi durante la Seconda Guerra mondiale diventa più piccolo e poco definito, in epoca repubblicana il T viene inserito anche in un cerchio. Questo timbro era apposto sul documento postale (cartolina, busta, ecc.), unitamente a una marca segnatasse del valore della tassa, o in caso il portalettere fosse sprovvisto, la tassa veniva segnata con una sigla a mano e riscossa dal portalettere. Negli anni ’60 fu introdotta la specifica fascetta per le cartoline tassate, che andava a incappucciare la parte dell’oggetto in cui c’era la parte scritta. Il segnatasse faceva da sigillo, annullato con un timbro solitamente guller (normale per il periodo). Il T era apposto nella parte della cartolina ancora visibile. Questo uso fu abbandonato all’inizio degli anni ’80. Con l’introduzione dei servizi meccanici furono approntate specifiche fascette e annulli di tassazione, specialmente per gli atti di tribunale, multe, servizi di tesoreria.

Gli annulli speciali italiani

Le Poste italiane su richiesta di enti pubblici o privati possono eseguire un servizio filatelico temporaneo con annullo speciale. Generalmente questi annulli speciali riproducono graficamente un richiamo alla manifestazione per la quale sono stati richiesti tramite una vignetta, la data dell’evento, il Codice di avviamento postale di interesse, il simbolo distintivo delle Poste Italiane e la sigla automobilistica della provincia dove il servizio è effettuato. La forma può essere tonda, ovale o rettangolare.

Con tali bolli può essere annullata corrispondenza ordinaria, prioritaria, assicurata e raccomandata. L’ente richiedente l’annullo speciale in genere effettua la richiesta intendendo dare all’evento previsto una più amplia pubblicità e storicizzazione in quanto i timbri utilizzati, ad evento concluso, vengono poi catalogati e conservati presso il Museo storico della Comunicazione di Roma (Ministero dello Sviluppo Economico) che nella propria collezione conserva anche annulli utilizzati durante il periodo dell Regno d’Italia (anche nelle colonie e nelle campagne militari) e prima ancora negli antichi Stati pre-unitari. Data l’enorme vastità di eventi ufficializzati con tali annulli è frequente che gli stessi siano collezionati in maniera tematica. Uno dei temi più seguiti in questo ambito è quello religioso dei “Santi” in quanto è consueta la richiesta di annulli speciali da parte dei vari enti promotori delle feste patronali.

Il primo annullo speciale italiano fu creato nel 1871 per l’Esposizione Internazionale Marittima di Napoli. Dal 10 aprile venne allestito presso la sede dell’evento un ufficio postale con funzione di succursale e in dotazione il timbro in doppio cerchio con la dicitura “Esposizione Marinara – Napoli” che rappresenta uno dei più rari annulli italiani.

Il primo annullo speciale del Regno di Umberto I risale al 1880 e venne emesso a Torino, in occasione dell’Esposizione di Belle Arti. Per l’occasione fu allestito un ufficio temporaneo dal 25 aprile al 26 settembre dove poteva essere timbrata la corrispondenza con un timbro tondo dalla dicitura “Torino Esposizione” accoppiato all’annullo numerale nº 3337.

Nel 1898 fu approntato il primo annullo di interesse per l’Aerofilia, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana Pallone Frenato, che si svolgeva a Torino. L’annullo possedeva la dicitura “Torino-Esposizione” e la data al centro. Poteva essere accoppiato al timbro speciale in colore viola su tre righe con la scritta “Stazione Aerea -Esp. Torino” e la data..

Nel 1951 in occasione dei Concorsi Ginnici di Firenze, insieme all’emissione dei tre francobolli commemorativi venne studiato un annullo speciale in dotazione al servizio mobile della posta che aveva la dicitura “Feste e concorsi ginnastici Int. F.G.51 Firenze”. Sulle raccomandate e sulle buste ufficiali venne anche apposto un bollo rettangolare con la scritta “F.G.51 Autoambulante post.nº3 Firenze”. Tale scritta su tre righe si riferiva all’ufficio postale mobile montato su un furgone e chiamato appunto “autoambulante”.