Radioamatore

Il radioamatore, in gergo OM (acronimo dall’inglese Old Man) o ham, è uno sperimentatore, senza finalità di lucro, del mezzo radio e delle radiocomunicazioni intese nella più ampia accezione del termine. L’attività radioamatoriale, viene classificata a livello internazionale come un servizio, prevede quindi dei diritti e doveri ben precisi. I radioamatori, sono inoltre spesso attivi nell’ambito della protezione civile, tramite numerose associazioni riconosciute e organizzate a livello nazionale, dotate di mezzi adibiti a sala radio mobile e di altre svariate apparecchiature, in modo da poter essere operativi su tutto il territorio, in caso di necessità, nel minor tempo possibile. Su preventiva autorizzazione da parte del ministero dello sviluppo economico dei radioamatori partecipanti, possono svolgere attività di radioassistenza a gare sportive, manifestazioni o altro tipo di eventi in collaborazione con enti locali e forze dell’ordine.

Il 7 marzo 1985, grazie all’allora Ministro della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, fu emanata un’ordinanza (n.782), dove fu disposto che tutte le Prefetture Italiane, il Ministero dell’interno e ovviamente il Dipartimento della Protezione civile, fossero collegate tramite stazioni HF-VHF Radioamatoriali e che fossero gestite e mantenute attive, da un gruppo volontario di radioamatori che in questo modo, potevano e possono ancora oggi garantire comunicazioni d’emergenza anche in caso di totale black-out dei sistemi di comunicazione standard o di gravi calamità naturali, dove solitamente i collegamenti classici, come telefoni cellulari, telefoni con filo, e quindi anche i collegamenti internet, vengono resi inutilizzabili.

 Il radioamatore, per poter operare e quindi essere abilitato al servizio, dovrà superare un esame scritto, indetto con cadenza in genere semestrale o annuale a seconda della Regione di appartenenza, dagli Ispettorati Territoriali Regionali del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, per il conseguimento della patente di operatore di stazione di radioamatore.Con il superamento dell’esame è concessa l’abilitazione ministeriale (detta anche “patente”, valevole come documento d’identità ai sensi del D.P.R. 445/2000) con la quale il radioamatore potrà operare da una qualsiasi stazione radioelettrica, autorizzata, sulle frequenze e modalità tecniche per le quali la predetta patente è valevole, utilizzando l’indicativo di chiamata di questa stazione. Una volta appurato che non sussistono elementi pregiudizievoli sulla persona (ad esempio importanti precedenti penali o misure cautelari di sicurezza e prevenzione) è possibile ottenere dallo stesso Ministero “l’autorizzazione generale per l’impianto ed esercizio di stazione di radioamatore” propria (una volta chiamata “licenza di stazione”), la quale è identificata in tutto il mondo in maniera univoca da un nominativo radioamatoriale di stazione, anch’esso assegnato dal Ministero, che identifica sia la stazione sia il titolare.

Il radioamatore stesso, purché titolare di Autorizzazione generale all’impianto di stazione, potrà quindi progettare, modificare o costruire ex novo i propri radiotrasmettitori purché ottemperanti le specifiche tecniche stabilite dal Ministero.

Nominativo radioamatoriale

Il nominativo radioamatoriale è composto da lettere e numeri, assegnati dall’autorità competente in ciascun paese (per l’Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico). Il nominativo è divisibile in due parti: il prefisso ed il suffisso.

Nel caso del nominativo IK1AAA, il prefisso è costituito da IK1, mentre il suffisso è AAA. Il prefisso è formato a sua volta da un prefisso nazionale (IK nell’esempio, dove I indica che il nominativo appartiene ad una stazione italiana) e da un numero di call area (1). Il numero di call area varia in base al prefisso postale Cap. Zona 0: LazioUmbria e Sardegna; zona 1: LiguriaPiemonte e Valle d’Aosta; zona 2: Lombardia; zona 3 VenetoTrentino e Friuli Venezia Giulia; zona 4: Emilia-Romagna; zona 5: Toscana; zona 6: Marche e Abruzzo; zona 7: Puglia e Basilicata; zona 8: CampaniaCalabria e Molise; e infine zona 9: Sicilia.

I prefissi utilizzati fanno parte di assegnazioni stabilite in sede internazionale dalla Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), emanazione delle Nazioni Unite. Alcuni esempi:

Bande Operative

I radioamatori possono operare su porzioni ben precise dello spettro elettromagnetico. Le bande sono allocate nelle gamme LFMFHFVHFUHFSHF ed EHF, secondo il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze, o PNRF, redatto dal Ministero delle Comunicazioni, su indicazioni dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU o UIT). Le bande LF, MF, HF permettono generalmente comunicazioni anche intercontinentali, mentre VHF, UHF, SHF, EHF quasi sempre solo locali, nazionali ed occasionalmente europee.